Pulisci casa tua, mi sto divertendo. In ogni angolo. Incluse le cose che non avevi mai voglia, coraggio e pazienza di toccare..
Fai in modo che la tua casa sia luminosa e ben tenuta. Elimina la polvere, le ragnatele, le impurità. Anche le più nascoste.
La tua casa ti rappresenta: se ti prendi cura di te stesso.

Maestro, ma il tempo è lungo!
Dopo essermi preso cura di me in casa mia, come vivere l’isolamento?

– Ripara ciò che può essere riparato e cancella ciò che non ti serve più.
Fai da te, classifica le tue bollette, elimina le tue email inutili, metti le tue foto in album, ripristina un mobile, aggiusta tutto quello che vale la pena riparare.

Il resto, buttalo via! Con gratitudine
E con la consapevolezza che il suo ciclo è finito.
La riparazione e la rimozione fuori da te stesso ti permette di riparare o cancellare ciò che è dentro di te.

Maestro, e poi?
Cosa posso fare con tutto questo tempo da solo?

Semina…
Anche un seme in un vaso.
Prenditi cura di una pianta, annaffiala tutti i giorni, parlale, dalle un nome, togli le foglie secche e le erbacce che possono soffocarla e lascia che tu penetri dalla preziosa energia vitale.
È un modo per prendersi cura dei tuoi semi interiori, dei tuoi desideri, delle tue intenzioni, dei tuoi ideali.

Maestro e se il vuoto viene a trovarmi? … Se la paura della malattia e della morte venissero?

– Parla con loro
Prepara il tavolo anche per loro, prenota un posto per ogni tua paura.
Invitali a cena con te. E chiedi loro perché sono venuti così lontano a casa tua. Quale messaggio vogliono portarti?
Cosa vogliono comunicarti?

Maestro, non credo di poterlo fare…

Non è l’isolamento del tuo problema, ma la paura di affrontare i tuoi draghi interiori quelli che hai sempre voluto allontanare. Ora non puoi scappare.
Guardali negli occhi, ascoltali e scoprirai che ti mettono contro il muro.
Ti hanno isolato per poterti parlare.
Come i semi che possono germogliare solo se sono soli.

Zen Toyo